botanica aliena


Tutto, o quasi, si dice e si trova in rete su AVATAR, il film di Cameron che dovrebbe rappresentare una rivoluzione nella storia del cinema. Quello che, incredibilmente, non ho trovato da nessuna parte (su internet, perchè alcuni periodici cartacei di cinema ne hanno accennato) è un riferimento ad una delle fonti di ispirazione del regista americano-canadese: la Botanica Parallela di Leo Lionni.

Un vero peccato, perchè potrebbe essere un'occasione per richiamare l'attenzione, a dieci anni dalla morte, su questo poliedrico artista (grafico, illustratore, scrittore, pubblicitario, animatore, pittore... ) forse più noto ed amato all'estero che in Italia; e Cameron non avrà certo avuto difficoltà a procurarsi l'edizione in inglese della "botanica", ormai introvabile in italiano.



Lionni, nato a Amsterdam da famiglia italiana nel 1910, ma rientrato in patria nel 1929, dieci anni dopo, a causa delle leggi razziali. dovette fuggire negli Stati Uniti, dove ebbe successo come pubblicitario, e collaborò con artisti del calibro di Warhol, Calder, de Kooning, Léger.
Nel 1962, tornato in Italia, iniziò a scrivere ed illustrare libri per bambini, che oggi sono amatissimi in tutto il mondo, es ono oggetto di ristampe, saggi, versioni teatrali... (qui ne trovate una interessante, con relativo video, e qui un bel sito su Lionni realizzato da un editore americano).

La Botanica Parallela, pubblicato da Adelphi nel 1976, e purtroppo mai più ristampato, non è propriamente un libro per ragazzi; si tratta di un serissimo trattato botanico, che descrive in dettaglio, con testi accurati ed illustrazioni, un gran numero di specie... tutte rigorosamente inesistenti. Un mondo virtuale "ante littram", realizzato con macchina da scrivere e matite, che oggi trova un posto in quello, ipertecnologico e multimiliardario, dell'ultimo colossal cinematografico.


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