protocollo


Per me che ne ho parzialmente vissuto la genesi, è un'emozione, girando librerie per gli ultimi acquisti natalizi, vedere ovunque in bella evidenza PROTOCOLLO, la fatica congiunta dell'inedita ditta Carlo Lucarelli & Marco Bolognesi.



Difficile definire il libro genericamente come una graphic novel; in realtà è una fusione, estremamente innovativa, di scrittura e immagini, che prende avvio dal ritrovamento di un faldone, il "Protocollo", che riunisce materiali di ogni tipo - biglietti di viaggio, messaggi, ricevute, ritagli di giornale. In un futuro prossimo venturo, dove tutti usano protesi oculari migliorative della vista, prodotte da una grande multinazionale, sfogliando il Protocollo scopriamo gradualmente che questi dispositivi hanno anche la funzione di nascondere la vera natura della realtà - che è orribile - mostrandone immagini alterate. Una storia agghiacciante, giocata fra Inghilterra e Giappone, che ci proietta in un futuro di potentissime multinazionali, donne cyborg, masse asservite e un misterioso movimento di Resistenza.




Marco ha iniziato questo lavoro con quindici giorni di scatti fotografici a Londra, con numerose modelle, e proseguito poi con la costruzione dei modelli e la lavorazione delle scene, per poi imbastire il tutto con interventi di ibridazione, alterazione, sovrapposizione delle immagini, secondo il personalissimo gusto del suo mondo iconografico. Mi sembra che le premesse espresse da Lucarelli nell'intervista che gli feci mesi orsono riguardo alla sua collaborazione con Bolognesi abbiano trovato la migliore realizzazione.


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