torna a casa Tago



Mi ha rattristato sapere che Tago, probabilmente, non tornerà a casa: il bel palazzo di via Oberdan a Bologna che ha assistito alla sua trepidante attesa dell'amatissimo padrone, e che ha visto compiersi la tragedia.
Il Marchese Bovi si era assentato per un tempo insolitamente lungo, e Tago passava ore alla finestra ad attenderlo. Quel giorno del 1777 l'entusiasmo di sentire la carrozza rientrare nel cortile del palazzo spinse il bracco a lanciarsi verso la finestra con tale slancio da farlo precipitare, e morire ai piedi del padrone. Quella maledetta finestra fu murata; il Marchese commissionò a Luigi Acquisti, rinomato artista dell'epoca, un fedele ritratto in terracotta dell'altrettanto fedele amico. E per più di 200 anni Tago è rimasto lì, assicurato alla sua nicchia da una protezione in ferro e da un testamento che impegnava gli eredi e futuri proprietari dell'edificio di non rimuoverlo. Bene ha fatto la soprintendenza bolognese a procedere ad un minuzioso e complesso restauro, durato due anni, della statua che versava ormai in pessime condizioni; e altrettanto bene ha fatto il Museo Civico Archeologico ad esporla in bella mostra, con tanto di gadget e immaginette in vendita . Ma, se l'idea iniziale era quella di ricollocare Tago nella sua finestra, ora si parla sempre più insistentemente di trovargli una sistemazione definitiva in un museo cittadino. Che tristezza!!! Torna a casa, Tago!

3 commenti:

  1. è uno schifo! devono rimetterla dov'era!

    Enzo 78

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  2. se fanno una petizione per rimetterlo alla sua finestra voglio essere il primo firmatario

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  3. l'arte fuori dai musei.... i cani a casa loro...
    torna a casa tago!

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